Pio Cesare.. l’equilibrio nel calice..

ImmagineLunedì 21 Ottobre, presso la sede AIS di Torino, si è svolta una serata di degustazione dedicata all’azienda PIO CESARE. E’ doverosa una breve presentazione dell’azienda vinicola prima della degustazione. Nel 1881 il signor Cesare Pio costruisce la cantina precisamente nel Immaginecuore di Alba sulle antiche mura romane. Erano proprio questi grandi nomi Cesare Pio come Pio Cesare, Gaja, Borgogno, Calissano, Marchesi di Barolo e Fontanafredda, a costituire il mondo vitivinicolo delle Langhe. Oggi si possono contare 65 ettari di vigneti suddivisi nei comuni di Barolo e Barbaresco per le produzioni più pregiate, sono presenti altri piccoli appezzamenti a Diano d’Alba, Sinio e Trezzo Tinella.I 132 anni di storia hanno permesso all’azienda di evolvere e migliorare costantemente ma senza essere troppo “tradizionali”, ma riesce a mantenere un giusto equilibrio tra innovazione e storicità. La peculiarità aggiuntiva di questa realtà risiede nel fatto di non aver abbandonato le vecchie abitudini; infatti ancora oggi vengono acquistate le uve da alcuni piccoli produttori locali selezionati, che in piccola percentuale concorrono a dar vita a un grande vino ma soprattutto con un grande nome senza Immaginedover affrontare spese di mercato elevate, per promuovere i propri vini. Ancora oggi, questa volontà di far lavorare “tutti”, come le prime cantine sociali, ha reso le Langhe un pilastro importantissimo  nel panorama vitivinicolo mondiale. L’oratore della serata è stato l’attuale titolare dell’azienda, il signor Cesare che appartiene alla quinta generazione famigliare e aziendale. In produzione attualmente sono presenti 17 etichette che spaziano da vini bianchi, rossi di media struttura, rossi strutturati e un vino dolce a base di uva Moscato

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Durante la serata è stato possibile degustare i seguenti 12 vini:

–          Chardonnay Piodilei 2011 Magnum

–          Chardonnay Piodilei 2003 Magnum

–          Il Nebbio 2012

–          Il Nebbio 2007

–          Barbaresco 2009

–          Barbaresco 2004 Magnum

–          Barbaresco Il Bricco 2009

–          Barbaresco Il Bricco 2003

–          Barolo 2009

–          Barolo 2006

–          Barolo Ornato 2009

–          Barolo Ornato 2000 Magnum

  •   LangheChardonnay Piodilei 2011 Magnum 1,5 L ( la qualità è maggiore nel formato più grande).

–          100% uva Chardonnay.

–          Vigne impiantate nel 1980

–          Uve molto matureImmagine

–          Pressatura soffice e decantazione a freddo

–          Fermentazione in barriques nuove Allier

–          Lungo soggiorno sui lieviti

Degustazione: Il vino si presenta limpido dalle tonalità giallo paglierino scarico che sfociano in nuances verdoline che indicano una bellssima acidità nel bicchiere. Roteando il calice si denota una fluidità media che presuppone una piacevolezza gustativa. Al naso i sentori sono schietti ed intensi dove emergono subito le note di frutta matura a bacca gialla come la pesca e l’albicocca per poi diventare seducente nel miele di acacia e crema pasticcera agrumata. I sentori non sono pungenti e si esprimono in sottofondo in tonalità leggere di fiori ed erbacee. Il sorso è fresco, come già notato alla vista dalle venature verdoline. La freschezza lascia subito spazio alla mineralità tipica delle Langhe, il finale è leggermente amaricante e caldo indice di una discreta gradazione alcolica.

Abbinamento e Temperatura di servizio: La T consigliata è di 8-9 gradi per esaltare al massimo le sue componenti sapide e di freschezza. Si abbinerebbe bene con un piatto delicato come ad esempio una tartar di tonno crudo servita al naturale (non limone perché andrebbe ad accentuare l’acidità del vino già spiccata). O per aperitivi generici.

Affinamento: vino che può durare nel tempo si presume max 5 anni dove l’acidità si smorza e la complessità olfattiva aumenta.

  • LangheChardonnay Piodilei 2003 Magnum 1,5 L ( la     qualità è maggiore nel formato più grande).

–          100% uva Chardonnay.

–          Vigne impiantate nel 1980

–          Uve molto matureImmagine

–          Pressatura soffice e decantazione a freddo

–          Fermentazione in barriques nuove Allier

–          Lungo soggiorno sui lieviti

Degustazione: Vino dalle tonalità giallo paglierino intenso con nervature verdoline nell’unghia, di scarsa sorrevolezza e fluidità che lascia presagire un estratto importante. Il naso è complesso ed intenso, avvolgente, le note sono molto mature e con sentore di legno e frutta secca, si percepiscono bene note di vaniglia, pasta frolla ed erba appassita lasciando trasportare l’olfatto in sensazioni calde e profonde. In bocca il vino è equilibrato nell’acidità e sapidità senza evidenziare durezze, finale amarognolo e caldo.

Abbinamento e Temperatura di servizio: La T consigliata è di 10 gradi per cercare di armonizzare i sentori caldi di questo vino donando un po di “brio” al naso e in bocca sottolinenado la mineralità e l’acidità. Consigliato come vino da abbinare a carni bianche senza l’utilizzo di componente amare che sono già presenti nel vino. Bisogna ricordare che è un vino che mantiene comunque una certa struttura quindi il piatto non deve essere troppo semplice. Ad esempio una scaloppina al limone dove quest’ultimo aiuta nell’aggiunta dell’acidità.

Affinamento: vino pronto da bere che ha già raggiunto il suo picco massimo.

  • Langhe Nebbiolo Il Nebbio 2012

–          100% Nebbiolo

–          Selezione di Serralunga d’Alba, Diano d’Alba e Treiso.Immagine

–          Vendemmia piuttosto precoce.

–          Fermentazione carbonica e fermentazione a bassa temperatura in acciaio.

Degustazione: Vino dalla veste rosso rubino scarico, tipico del Nebbiolo, venature delicate e gentli delineano un vino dalla buona fluidità. Il naso è delicato e fruttato dove emergono in particolare sensazioni di susine e ciliegie, in sottofondo emerge una spezia dolce delicata come la cannella. La macerazione carbonica ha contribuito all’espressione fruttata-vinosa di questo prodotto. In bocca il vino è brioso nella sua acidità che camuffa la sensazione alcolica del finale e tannicità che dona croccantezza al frutto percepito al naso, corto e dall’approccio semplice.

Abbinamento e Temperatura di servizio: T consigliata di 16 gradi per mantenere la sua freschezza e abbinabile con antipasti a base di taglieri dove il tannino e l’acidità ripuliscono la bocca da salumi e formaggi.

Affinamento: questo vino non ha vita lunga in 5 anni trova la sua massima espressione.

  •   Langhe Nebbiolo Il Nebbio 2007

–              100% Nebbiolo

–              Selezione di Serralunga d’Alba, Diano d’Alba e Treiso.Immagine

–              Vendemmia piuttosto precoce.

–              Fermentazione carbonica e fermentazione a bassa temperatura in acciaio.

Degustazione: Colore rubino scarico pur essendo un 2007 conserva sfumature giovani, acquisendo un po’ di rotondità nel bicchiere. Il naso è pulito è più evoluto della versione giovane evidenziando sentori terziari che appartengono di più al vitigno Nebbiolo come ad esempio la liquirizia e la vaniglia per poi lasciar spazio a sensazioni balsamiche, conserva ancora una bella vivacità pungente del frutto rosso forse non più croccante ma ancora integro. In bocca le durezze si smorzano e dona freschezza e tannino croccante, piacevolmente caldo e morbido.

Abbinamento e Temperatura di servizio: T consigliata di 16 gradi per mantenere la sua freschezza e abbinabile con antipasti a base di taglieri dove il tannino e l’acidità ripuliscono la bocca da salumi e formaggi.

Affinamento: In 5 anni trova la sua massima espressione.

  •          Barbaresco DOCG Pio Cesare 2009

–          100% Nebbiolo

–          Vigne della Cascina il Bricco e San StefanettoImmagine

–          Vinificazione in Acciaio a temperature controllate. Circa 20 di macerazione sulle bucce.

–          28 mesi di affinamento in rovere francese barriques il 35% e botti da 20-50 ettolitri per il 65%.

–          Sei mesi in Bottiglia.

 

Degustazione: Vino dalle tonalità rosso rubino scarico che sfuma in pennellate granate non ancora evolute, presenta subito una bella struttura e di scarsa fluidità. Il naso è ampio e complesso esprimendo subito note balsamiche seguite da una sensazione floreale non più integro ma in fase fermentativa, in particolare la viola, emergono anche note speziate come il pepe mero ed il frutto è rappresentato dalla mora selvatica, che risulta più pungente. Il sorso è vellutato(termine per indicare l’estratto del vino che crea una sensazione tattile sul palato e sulla lingua) e caratterizzato da un bell’equilibrio tra freschezza e tannicità, finale piacevole e mediamente lungo ma soprattutto elegante.

Temperature di servizio e abbinamento: La temperatura di servizio consigliata è di circa 16-17°C per esaltare l’eleganza gustativa, abbinabile con piatti di carne rossa ad esempio filetti al pepe o alla brace.

Affinamento: questo vino non presenta una grande scala evolutiva e si può già gustare a pieno, in 5-7 anno raggiunge il suo picco gustativo.

  • Barbaresco DOCG Pio Cesare 2004 Magnum

–      100% Nebbiolo

–      Vigne della Cascina il Bricco e San StefanettoImmagine

–      Vinificazione in Acciaio a temperature controllate. Circa 20 di macerazione sulle bucce.

–      28 mesi di affinamento in rovere francese barriques il 35% e botti da 20-50 ettolitri per il 65%.

–      Sei mesi in Bottiglia.

Degustazione: Elegante rosso rubino scarico e nuances granate, che si presenta corposo e di buona struttura nel bicchiere. Naso evoluto e seducente che spazia da note di tabacco secco e frutti rossi maturi, emergono anche calde sensazioni di cacao. In bocca è mascolino, rude, dal tannino graffiante e dal finale amaricante.

Temperature di servizio e abbinamento: La temperatura di servizio consigliata è di circa 18°C per non esaltare troppo il tannino già presente, si consigliano carni grasse per poter sfruttura al meglio la componente tannica

Affinamento: Vino ancora giovane dalle potenzialità evolutive sorprendenti, 15 anni in media. Ora si presenta ancora duro e austero si consiglia di lasciarlo evolvere in cantina tenendo conto di un cambiamento gustativo ed olfattivo che già dimostra di essere maturo.

  •   Barbaresco DOCG il Bricco Pio Cesare 2009

–          100% uve Nebbiolo

–          Vigne di Cascina il Bricco nel comune di Treiso, selezione accurata e uve mature.Immagine

–          Vinificazione in acciaio a temperature piuttosto alte, macerazione sulle bucce di 12 giorni circa.

–          Affinamento di 30 mesi in rovere francese 70% in barriques nuove e 30% in botti di 20 ettolitri.

–          Sei mesi in bottiglia.

 

Degustazione: Vino limpido dalle tonalità rosso rubino scarico, fluido e scorrevole. Al naso è fruttato esprimendo note di ciliegia e frutti di bosco, è ancora giovane nella sua sensazione erbacea dove si possono respirare profumi di pomodoro e di zucchine appena colte. In bocca è morbido e rotondo dal tannino elegante e avvolgente,fresco ed equilibrato rievocando la frutta già presente al naso. Lungo e piacevole.

Temperatura di servizio e abbinamento: Si consiglia di servirlo ad una temperatura di 17°C per assaporare l’integrità del frutto e donare carattere al tannino. Si abbina bene con primi piatti a base di sughi di pomodoro e piccanti.

Affinamento: vino dall’eleganza già apprezzabile, ma il 2009 non regala vini di lungo invecchiamento max7-9 anni.

  • Barbaresco DOCG il Bricco Pio Cesare 2003

–      100% uve Nebbiolo

–      Vigne di Cascina il Bricco nel comune di Treiso, selezione accurata e uve mature.Immagine

–      Vinificazione in acciaio a temperature piuttosto alte, macerazione sulle bucce di 12 giorni circa.

–      Affinamento di 30 mesi in rovere francese 70% in barriques nuove e 30% in botti di 20 ettolitri.

–      Sei mesi in bottiglia.

 

Degustazione: Colore rosso rubino più carico rispetto all’annata 2009 e fluidità meno scorrevole, sinonimo di una buona struttura. Il naso si presenta evoluto dai caratteri legnosi e vanigliati, l’affinamento ha reso i frutti quasi ovattati, cerosi, frutti rossi come la ciliegia che evolve in una confettura di mora. In bocca raggiunge un ottimo equilibrio, sinonimo di un’annata felice, tannino ben strutturato e acidità ancora briosa ma non invadente. Nel finale di bocca è lungo con una piacevole sensazione balsamica.

Temperatura di servizio e abbinamento: vino dal fantastico equilibrio gustativo da bere da solo o con piatti dalla struttura importante magari con una componente acida, poterebbe essere anche un filetto di cervo ai frutti di bosco. Servito a una temperatura di circa 18°C modificabile in base al piatto.

Affinamento: vino che già gode di un ottima piacevolezza gustativa ma che può ancora evolvere per i prossimi 5 anni.

  •      Barolo DOCG Pio Cesare 2009

–          Uve 100% Nebbiolo     Immagine

–          Selezione di diversi Cru provenienti da Serralunga d’Alba (Ornato), Grinzane Cavour (Gustava), La Morra (Roncaglie), Barolo-Novello (Ravera).

–          Fermentazione in tini d’acciaio, macerazione sulle bucce per 20 giorni a temperature piuttosto alte.

–          Oltre 3 anni in rovere francese barriques circa il 30% e per il 70% in botti di varie capacità da 20 a 50 ettolitri.

Degustazione: Vino dalle tonalità rosse rubino scarico con nuances non ancora evolute e molto fluido nel bicchiere. Il naso è pulito e schietto con un bouquet di frutti rossi e sensazioni di fiore come la violetta. La bocca è equilibrata e dotata di una freschezza viva. Finale amaricante e persistente.

Temperatura di servizio e Abbinamento: temperatura consigliata di 17-18°C, abbinamento con piatti a base di salumi e formaggi di alta stagionatura e brasati.

Affinamento: Vino che ha già un equilibrio evolutivo stabile che potrà resistere per ancora 5 anni massimo.

  • Barolo DOCG Pio Cesare 2009

–      Uve 100% Nebbiolo      Immagine

–      Selezione di diversi Cru provenienti da Serralunga d’Alba (Ornato), Grinzane Cavour (Gustava), La Morra (Roncaglie), Barolo-Novello (Ravera).

–      Fermentazione in tini d’acciaio, macerazione sulle bucce per 20 giorni a temperature piuttosto alte.

–      Oltre 3 anni in rovere francese barriques circa il 30% e per il 70% in botti di varie capacità da 20 a 50 ettolitri.

Degustazione: Vino rosso rubino scarico che evolve in nuances più mature mattonate, scarsa fluidità nel bicchiere. Naso maturo con espressioni di cera e vaniglia, sono presenti anche frutti rossi come la mora e la ciliegia maturi. Tannino di struttura e acidità vivace, ottima persistenza gustativa.

Temperatura di servizio e Abbinamento: temperatura consigliata di 18°C, abbinamento con piatti a base di salumi e formaggi di alta stagionatura e brasati.

Affinamento: Vino che ha già un equilibrio evolutivo stabile che potrà resistere per ancora 10 anni massimo.

  • Barolo DOCG Ornato Pio Cesare 2009

–          100% Nebbiolo

–          Uve proveniente dalla cascina Ornato a Serralunga d’Alba.Immagine

–          Vinificazione in acciaio a temperature piuttosto alte.

–          Macerazione di 15 giorni.

–          Affinamento in rovere francese per 38 mesi di cui 70% barriques e botti da 25 ettolitri per il 30%.

–          Prodotto solo in alcune annate particolarmente favorevoli.

Degustazione: Vino dalle tonalità rosso rubino composto da una bella struttura e corpo. Al naso è subito identificativo la provenienza di un unico Cru, ed esprime bellissime sensazioni calde di caffè, pepe nero, legno secco, smalto nella sua componente alcolica, cuoio, frutto rosso secco, carbone nella sua mineralità. In bocca ancora giovane dove il tannino  dove croccantezza al vino e freschezza piacevole, lungo e piacevole.

Temperatura di servizio: Si consiglia di servire il vino a 17 °C per non creare squilibri gustativi. Si colloca bene affiano a piatti grassi e unti.

Affinamento: vino ancora giovane dotati di grandissima capacità di invecchiamento, 15-20 anni o forse più.

  • Barolo DOCG Ornato Pio Cesare 2000 Magnum

–      100% Nebbiolo

–      Uve proveniente dalla cascina Ornato a Serralunga d’Alba.

–      Vinificazione in acciaio a temperature piuttosto alte.Immagine

–      Macerazione di 15 giorni.

–      Affinamento in rovere francese per 38 mesi di cui 70% barriques e botti da 25 ettolitri per il 30%.

–      Prodotto solo in alcune annate particolarmente favorevoli.

Degustazione: Rosso rubino carico dalle nuances ancora vive e giovane, indice di un uso del legno ben calibrato e di un’annata favorevole, dotato di ottima corposità nel bicchiere. Il naso è ricco e complesso nell’esprimere il caffè, sentori di sottobosco, olio, peperoncino sott’olio quindi non più fresco ma sempre pungente, mentolato e di tabacco secco. Al naso evolve sempre più nel tempo. In bocca è tessile disegnando una trama di velluto sulla lingua e palato per poi concedere la sua freschezza e continuare in un finale lungo e piacevole dall’amaro stuzzicante come quello di un’oliva.

Temperatura di servizio: 18 °C o 17°C per esaltare le durezze per un piatto ricco di grassi ed unto, sennò si consiglia 18-20°C come vino da poltrona da degustare da solo o un po’ di cioccolato.

Affinamento: può evolvere ancora per molto tempo, forse indefinibile per migliorare ancora le sensazioni organolettiche.

Cibo, Vino e…. Arte!! Un “blend” superlativo..

Rimaniamo ancora un attimo nella cittadina di Cortona che, oltre ad ospitare nelle sue meravigliose colline numerosi vigneti che la rendono famosa per i suoi vini prelibati, è patria di un artista multiforme: Pietro Berrettini (Cortona 1596- Roma 1669).

Conosciuto più comunemente come Pietro da Cortona, egli si può definire come il rappresentante italiano del Barocco seicentesco.

La sua formazione però non avvenne a Cortona, bensì a Firenze e a Roma dove si recò nel 1612, e dove ebbe l’opportunità di entrare in contatto con personalità importanti come Annibale Carracci, Rubens e soprattutto Bernini da quale prenderà spunto per il suo futuro modo di dipingere; una maniera larga, sciolta e pronta negli scorci, leggera e ariosa nel colorito.

Penso sia importante soffermarsi su alcune opere del periodo giovanile, che possono trovare un legame con la sua terra natìa: per esempio “Il trionfo di Bacco” realizzato nel 1625 per la famiglia Sacchetti, i protettori romani del giovane artista. Esso è un dipinto di argomento mitologico da cui si percepisce la volontà dell’artista di utilizzare un colore libero e un cromatismo audace.

La scelta di rappresentare proprio Bacco e non un’altra figura del panorama mitologico, fa pensare proprio al legame dell’artista alla sua terra natìa di cui il dio può essere considerato un suo protettore.

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Nel 1637 Pietro si trova a Firenze da Ferdinando II e per lui affrescherà la Sala della Stufa di Palazzo Pitti con le “Quattro età”.

Vorrei soffermarmi sul secondo affresco ad essere stato eseguito, “L’età dell’argento”. Esso come gli altri tre affreschi, fu ispirato dalle Metamorfosi di Ovidio e rappresenta un periodo meno buono rispetto al successivo dell’Età dell’Oro. Gli uomini però si sostentano grazie ai frutti del lavoro nei campi e di nuovo Pietro fa luce su un prodotto della natura tipico del suo paese: l’uva.

E’ significativo mettere in luce  un dettaglio, cioè i putti che quasi con voracità mangiano i grappoli d’uva esprimendo con i loro volti la bontà di quel frutto.

Il paesaggio dell’affresco si può ricondurre a quello idillico delle colline toscane e delle confinanti colline umbre, che sicuramente saranno rimaste sempre impresse nella mente dell’artista Cortonese. 

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Il Sabato del villaggio… A Cortona..

E così, si conclude anche questa giornata. L’ora dell’aperitivo è ormai arrivata e ci gustiamo una bella “bollicina” Cortonese, un “Baldo” dell’azienda vitivinicola Baldetti. Un calice leggero, ma luminoso, dal naso delicato che esprime agrumi e dal gusto fresco e vivace che stuzzica l’appetito. E prima di gustare il buon vino rosso a base Syrah, ci godiamo queste immagini. Mentre la bollicina scricchiola sul palato, osserviamo il terreno argilloso dove giacciono distese di girasoli, oramai spenti al sole, e di ulivi che maturano nell’attesa della raccolta. Lassù incontrastato, sulla collinetta i vigneti di Syrah dei Tenimenti d’Alessandro, che riposano e attendono l’imbrunire. alcuni grappoli sono già stati raccolti altri appassiscono sulla pianta donando colore a questo paesaggio immenso. La DOC di Cortona è stata una bellissima sorpresa, riposiamo la vista e godiamoci la cena dove potremmo gustare ottimi vini rossi a base Syrah oppure affacciarsi sull’incredibile azienda Leuta che propone un ottimo Merlot, Cabernet Franc e un “Solitario” a base Sangiovese. A proposito di Sangiovese non dimenticate l’Istituto Vegni Sangiovese anno 2007!!! Buon appetito 🙂

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Quel che Sarà Syrah!!!

Eccoci!! nella nostra prima tappa. Siamo In Toscana, precisamente nella DOC di Cortona, un piccolo paese sul confine Toscano-Umbro in provincia di Arezzo. La città di Cortona è famosa per Jovanotti e per le alcune vicende che la vedono protagonista, come ad esempio la profonda nebbia che l’avvolse durante alcuni bombardamenti nella 2 Guerra salvandola dalla distruzione, oppure la storia del Cannone posizionato a Santa Margherita, solo che la fossa del cannone si riempì di serpenti che resero impossibile la sua costruzione. All’estero Cortona si è creata una bellissima posizione grazie al libro “Under Tuscan Sun” scritto da Frances Mayes. In questo terreno brullo argilloso trova il suo habitat il Syrah, classico vitigno francese dal nome un pò orientale 🙂 con le sue dolci colline, questa DOC preserva l’animo gentile e delicato di questo vitigno che nel bicchiere si esprime intenso, dalle tonalitè rubine che si alternano a delle venature violacee che persistono anche dopo alcuni anni di affinamento in botte. Il naso è delicato e potente allo stesso tempo, dove i frutti rossi incontrano le note smaltate dell’alcol per poi evolvere in sensazioni speziate d’oriente. In bocca è morbido e avvolgente, regalando armonie di sapidità e acidità che si lasciano trasportare nel tempo dal calore alcolico finale. Ed é proprio dal monastero di S.Margherita, che si può ammirare questa linea di confine tra Toscana, a destra, e l’Umbria con il Lago Trasimeno . Proprio da questa visuale sembra incredibile sorseggiare un ottimo bicchiere di Syrah, per poi perdersi nel paesaggio circostante che vuole sfruttare tutte le sfumature di “verde”esistenti. Oggi il cielo è limpido, ascoltiamo Jovanotti e sorseggiamo un bel calice di questo vitigno incredibile dal nome Syrah!!

Il Vitigno: il Syrah, Shiraz o Zifandel è un vitigno a bacca rossa originario forse dell’Iran. Alcune radici stroriche lo collocano nel territorio Siracusano per poi trasferirsi sulle sponde del Rodano in Francia dove trova la sua massima espressione in particolare nelle appellations Côte-rôtie, Hermitage e Saint Joseph. Nel territorio di Cortona può essere vinificato in purezza o con altri vitigni che possono essere Cabernet Sauvignon o Merlot.

Vini e annate consigliate: Tra le molteplici cantine che producono un ottimo Syrah possiamo elencare alcuni vini particolarmente “buoni”.

  • Stefano Amerighi (2010-2009-2007) ( produttore Biologico che riesce ad esprimere al meglio questo vitigno. Con una sola etichetta ma con la produzione di un Cru detto “Apice”)
  • Fabrizio Dionisio (2010-2007) (altro produttore biologico, si consiglia il Rosato, il Castagno, e il Cuculaia).
  • Bramasole (2008) (nome molto famoso nel territorio cortonese che regala un ottimo vino per qualità e prezzo)
  • Tenimenti d’Alessandro ( prima azienda produttrice e portavoce, i suoi vini bianchi a base Viogner sono molto freschi e longevi. Rossi che necessitano di sostare in cantina prima di essere bevuti e si consiglia il “Migliara” e il “Bosco” (due Cru), se non si vuole aspettare si può stuzzicare il palato bevendo il Borgo Vecchie Vigne (ottimo qualità prezzo). Il prezzo sale ma ne vale la pena) 

Piatti tipici e ristoranti: tra i piatti tipici del territorio Aretino o Cortonese facciamo riferimento al:

  • Peposo (muscolo di Chianina sottoposto a lunghe cotture nel Chianti e abbondanti dosi di Pepe da cui prende il nome)
  • Lattaiolo ( dolce e delicato pudding aretino, da assaggiare per credere. Latte, uova, cannella, limone e… Gusto!!!)
  • Pici ( pasta tipica Toscana, ma in quest’area incontra alcuni ragù di Chianina favolosi e da assaggiare all’Aglione, per chi ama l’aglio)

Ristoranti e enoteche consigliate consigliati:

  • Osteria del Teatro: gusti semplici, antichi ma ben rivisitati dallo Chef. Carta dei vini ampia e selezionata.
  • Bucaccia: ottima carne e presentazione. Carta dei vini equilibrata ma ben selezionata
  • Fett’Unta: piccolo angolo Bistrot, adatto per una merenda o per degustare ottimi formaggi e salumi locali.
  • Enoteca Molesini: personale preparato e ampia scelta di vini a prezzi onesti, lasciatevi guidare da Marco che sicuramente conosce i suoi vini proposti.

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L’inizio

Ciao, sono Daniel Marcella un giovane Sommelier 🙂 ho appena aperto questo nuovo blog per intraprendere un meraviglioso viaggio “oltre i confini” culinari e vinicoli. Con la speranza che tu voglia seguirmi e incuriosirti con le mie news, commenti o foto. Il mio viaggio inizierà dalla Toscana dove mi trovo attualmente per poi proseguire nella penisola italica e presto anche fuori dall’ Europa. Potrai commentare liberamente sul mio blog e potrai chiedere qualsiasi informazione.. ora diamo il via al nostro viaggio, quindi taccuino e fotocamera in spalla, ma non dimentichiamo il bicchiere e il nostro piatto per assaporare tanti prodotti unici.. andiamooo si parte..